Nocciola
La "nucidda",
regina dei Nebrodi
Nocciola, delizia
a tutto tondo
Arbusto risalente all'epoca preistorica, il nocciolo si è diffuso in Europa dopo l'ultima glaciazione. L'Italia e in particolare la Sicilia ne è oggi una delle principali produttrici al mondo grazie anche alle varietà coltivate sui Nebrodi particolarmente apprezzate per l'equilibrio tra aroma, profumo e consistenza, che si ritrovano intatti, nelle paste di mandorla, nei croccanti e torroni o nei chiccosi, squisita frutta secca ricoperta di cioccolato di diversi gusti, tentazione irresistibile per il palato.
Un mondo di dolcezze siciliane
si incontra nel nome di Pistì
Una terra e un tesoro
È almeno dal 1600 che la nocciola è una fonte di ricchezza per il territorio dei Nebrodi, habitat incontaminato e protetto, ricco di biodiversità. Da sempre il ciclo produttivo della nocciola tonda dei Nebrodi, dall'albero al suo impiego in cucina, è stato custodito dalle donne del posto che ne hanno tutelato i frutti, che si caratterizzano rispetto alle altre varietà italiane e straniere per il sapore più dolce, l'intensità del profumo e le caratteristiche organolettiche ricche in selenio, potassio, omega 3 e 6 e anche vitamina E.
Il triangolo
delle nocciole
È nel territorio dei Nebrodi compreso tra Castel'Umberto, Tortorici ed Ucria che si concentra la produzione di noccioli di alta qualità divisi tra le cultivar Curcia, Carrello, Ghiaria e Minnulare: circa 12.000 ettari che fanno della Sicilia la regione italiana leader nella produzione di questo frutto straordinario la cui raccolta avviene appena raggiunta la piena maturità ovvero tra i mesi di settembre e ottobre quando le nocciole tendono a staccarsi e cadere e le brattee che le avvolgono disseccano. Per poi essere trasformate nelle dolci delizie Pistì.
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